
Da uno scatto nasce un’idea, da un volto una storia, da uno sguardo un personaggio.
Immagini di uomini e donne sconosciuti, stampate su carta patinata, fanno da copertina ai capitoli de “Gli aspetti irrilevanti”. Paolo Sorrentino cuce su ognuno di loro vite immaginarie, che cadono morbide sulle loro sembianze e laconiche sui loro volti.
Li senti parlare, li vedi muoversi, ti sembra di averli già incontrati, chissà dove, chissà quando.
Ce ne sono ventitré e dopo aver conosciuto l’ultimo, risfogli le pagine al contrario perché non sai quale identità scegliere nell’ampio ventaglio umano di questa finzione letteraria.
È divertente, è saggio, è persino un po’ apodittico.
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