
Molto lontano da quel che sembra, non c’è barlume di erotismo in Voglio guardare.
Dal nulla emergono atrocità senza spiegazioni messe lì da De Silva solo per farcele vedere.
Guardale senza averne cognizione fa quasi più paura che provare a trovarci un senso.
Forse mancano dei pezzi lungo il cammino della storia, forse qualche anello della catena è andato smarrito, perché più che a un racconto questo libro somiglia a una fotografia.
Un fermo immagine di un’evidenza.
Qualcosa che così è e che diversamente non può essere.
Un De Silva inedito che anche nel descrivere una lucida ferocia a suo modo lascia il segno.
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