A grandezza naturale

Essere padre, nascere figlio, scoprirsi figlia, anche quando non si vuole esserlo, anche quando lo si diventa o ce lo si nega.

Colpe ereditate, ribellioni che non si consumano, distanze identitarie, vergogne inscalfibili, rifiuti, attese, negazioni e salvezze nelle otto storie (più un fatto di cronaca) che compongono A grandezza naturale.

Con l’arte figurativa che fa da sfondo e diventa sostanza, oltre che paradigma, ogni frase è una sentenza, ogni pagina una lingua che Erri reinventa e che pian piano si fa musica, nel suo ritmato incedere.

Non sorrido spesso. Nelle fotografie rispondo di rado all’invito di fingerne uno. Nelle fotografie degli altri mi chiedo perché sorridono. Continuo a credere che dev’esserci una ragione più intima del semplice invito del fotografo. Così invento una spiegazione, una storia di quei sorrisi. Si diventa narratori, credo, inventando i perché delle persone.”

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