Il Club dei delitti del giovedì

Un piatto di delicatezze miste a grasso di rognone, da gustare comodamente seduti ai margini di un gazebo in uno sconfinato prato del Kent bagnato da una pioggerella leggera.

Questo è Il Club dei delitti del giovedì, un giallo talmente classico da risultare mirabilmente anacronistico, così intriso di indizi disseminati, di logiche deduzioni e di passaggi efferati, narrati da un gruppo di arzilli anziani, che fra un tè con i pasticcini ed un superalcolico bevuto di nascosto, svelano misteri atavici, celando ognuno il proprio segreto.

Ci sono diverse influenze qui: la ovvia Agatha Christie, il british style così inconfondibile, l’immancabile parroco di campagna ed i personaggi chiave femminili dotati di quell’ironia ingenua sotto cui cova una profonda sagacia.

Da Richard Osman una perfetta lettura estiva.
E niente più.

Nella vita devi imparare a contare le giornate belle. Le devi infilare tutte in tasca e portarle sempre con te. Quindi metto questa giornata in tasca e vado a letto.”

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