Il genere è indefinibile, ondeggia fra lo spionaggio e la fantascienza, a tratti ricalca una biografia e in certi frangenti vira con forza verso il topos del diario intimo, con un tocco paranormale.
Il retroterra è impegnativo, intriso di letteratura colta, pervaso di continui richiami alla psicanalisi e rimandi a conoscenze profonde sulla storia delle religioni.
Non ci ho capito granché, lo ammetto: la trama va e viene in tempi e luoghi sfasati, con personaggi che compaiono dal nulla e che si dà per scontato li si possa già conoscere, come se ci fosse un continuo, ma inutile sforzo di generare empatia nel lettore.
Un’altra giovinezza di Mircea Eliade è per me un mistero, che rimarrà tale.
Continua a leggere