Sorellastre

Sorellastre

A quelle specie di feuilletton ottocenteschi che invece di essere a puntate sono riaccorpati in un unico blob, una volta all’anno mi ci dedico. E pure con una certa soddisfazione, una sorta di leggerezza fanciullesca che non implica un gran impegno in itinere, né rielaborazioni a posteriori.

Quest’anno è andata male, ho mancato l’appuntamento estivo con la saga famigliare. Niente di grave, d’accordo, però il retrogusto è sempre amaro quando si incappa nei libri sbagliati. E ancora più amare son le conseguenze che si traggono perché ad affrontare certe letture illudendosi di essere ancora ragazze ci si rende conto che il passare delle stagioni lascia segni irreversibili: si diventa più esigenti e meno tolleranti, soprattutto coi libri. Continua a leggere

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Sa Roia*

Sa Roia

“Devi andare a Sa Roia, è il regno del silenzio”.

Annina insiste ogni settembre da quando sono amici, cioè una mezza vita,
a pensarci bene.

“E’ inutile, Annina, di luoghi remoti come dico io non ne esistono più.”

Non che gli scocci accettare il consiglio di un’amica, è che Francesco ha tracciato da tempo una rotta precisa dei suoi itinerari, uno snodarsi quasi scientifico fra le isole e il sud dello stivale. Continua a leggere

Storia del nuovo cognome

Storia del nuovo cognome

Quando un romanzo è congegnato come una trappola, è fin troppo facile rimanerci invischiati; quando poi quella trappola ha le fattezze di un cavallo che corre veloce, si monta in sella di slancio cercando di afferrare le briglie sciolte di una narrazione seducente.

E’ l’incrociarsi calibrato degli alti e dei bassi che fa stare incollati a Storia del nuovo cognome: l’alternarsi della buona sorte e delle sciagure, il concatenarsi della forza nelle debolezze, la prevedibilità degli eventi che non pregiudica il gusto di scoprirli. Continua a leggere