
E’ un libro in punta di piedi, speculare, diviso a metà e scritto in doppio.
Le storie sono diverse, ma si somigliano, i personaggi distanti fra loro, eppure accomunati da un respiro comune.
La scrittura ruota attorno ad uno stesso schema: è scarna, diretta, lascia al lettore il compito di approfondire. E il lettore lo fa, perché sono colme e vuote nei punti giusti queste asimmetrie di Lisa Halliday. Continua a leggere