Strane cose, domani

All’inizio ho storto il naso, sembrava una trama trita e vagamente forzata.
Poi ho inarcato le sopracciglia, nel capire gli ingranaggi l’interesse è aumentato.
Le labbra, dopo, si son serrate nel veder emergere i dettagli più truci.
Ho spalancato gli occhi, infine e lo scenario complessivo si è disvelato così: un finale senza finale, in volo su una mongolfiera.

Strane cose, domani è un racconto coerente, a tratti allucinante.
Montanari ricorda un po’ Robecchi, non solo per l’ambientazione milanese, ma anche per certi soggetti improbabili che girano fra le pagine e per quella vena di disincanto auto commiserativo del suo protagonista.

Continua a leggere