Nemico, amico, amante…

Mentre leggo la raccolta di racconti Nemico, amico, amante… penso ai punti fermi che la attraversano:

La forza non ricamata dei personaggi femminili, una forza endemica, risoluta, un dato di fatto inoppugnabile.
La
completezza, perché ogni piccola storia racchiude un intero universo di cui o conosciamo o intuiamo il più nascosto, minuscolo frammento.
La
facilità con cui Alice Munro descrive percorsi intimi intensi e complicati che si rivelano lampanti e lineari solo grazie alla sua prosa pulita.
La
laconicità dei finali, nessun colpo di scena, nessuna rivelazione, ma la semplice constatazione di come è la vita, che spesso non incanta, semplicemente scorre.

Dopo i primi due racconti non riuscivo a capire il perché del Nobel proprio a lei, poi invece, leggendoli tutti, ho capito la pienezza, ho colto la totalità e allora sì che ho capito.

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La strada delle ombre

Ed eccolo qui, arrivato casualmente dopo un thriller che non era un thriller, un dichiarato thriller che thriller lo è davvero.

Nel leggere “La strada delle ombre” al lettore non manca nulla: il mistero ben congegnato, la tensione che cresce, il crimine efferato, gli indizi sparsi qua e là, i dettagli raccapriccianti, il quadro d’insieme che si rivela pian piano e il finale cruento da vera crime story.

Scivola via veloce la scrittura semplice di Mikel Santiago, che tratteggia personaggi stereotipati di cui la trama necessita, ambientazioni iperboliche che servono al contesto, visioni oniriche rivelatrici di imprescindibili dettagli.

Non che lasci il segno, ma è lettura godibile.

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