“E questa luce?”
“È quella giusta per salutare l’anno vecchio, ma non è adatta per dare il benvenuto a quello nuovo.”
“E perché mai, Gian?”
“Per quell’opacità che ammanta l’intera scena. La percepisci, Rebi?”
“No, io vedo un quadro nitido.”
“Sempre così ottimista, Rebi, non cambierai mai.”
“Sempre così negativo, Gian, sei incapace di smentirti.”
“È proprio questo, il senso. Saper cogliere l’essenza nell’immobilità del tutto: la nostra, quella che trapela fra i rami, quella intrappolata nei colori.”
“Tu vedi un senso dove forse non c’è o forse quel senso è talmente evidente da passare inosservato.”
“Sembra una frase mia, Rebi!”
“L’ho pronunciata col solo scopo di provocarti.”
“Così mi piaci. Che anno nuovo sia, allora!” Continua a leggere →