Tutto il bene che si può

Lettura disarmante, che all’inizio non si fa capire, pare un incipit senza fine, inconsistente nel suo evolversi. Poi però i personaggi prendono vita in modi inaspettati, qualcosa di insondabile si insinua fra le pagine rivelandoli tormentati, tremanti, fragili.
Ogni loro gesto trasuda solitudine, ogni loro parola sottende follia.

Tutto il bene che si può è un libro che fa male nel male che descrive e che fa bene nel bene che racchiude. Lascia qualcosa dentro, in un modo difficile da spiegare.

Va letto, Rye Curtis.

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