
Perfetto.
È l’aggettivo più adatto per descrivere Le quattro casalinghe di Tokyo, noir impeccabile di Natsuo Kirino. Millimetricamente congegnato e naturalmente assurdo nel suo susseguirsi di piccoli tasselli che si accoppiano rapidi in sorprendente sequenza.
Un romanzo a scalini, immersivo al punto tale da far percepire l’odore del sangue che scorre copioso fra le righe.
Settecento pagine mirabilmente fuori di testa.
Chapeau.
“Adesso che si era chiusa tutte le porte alle spalle, non le rimaneva che trovare una nuova porta da aprire. Sentì il sibilo dell’ascensore che saliva e il rumore le ricordò il gemito del vento.”