Seduta su una panchina di marmo, Birdem osserva la Fontana del Moro, l’acqua che zampilla dalle bocche dei tritoni, le monetine opache che paiono ondeggiare fra le increspature limpide. Birdem è giovane e ancora non sa che Piazza Navona è un luogo speciale, uno di quegli scenari perfetti per incorniciare i momenti decisivi della vita.
Lo sa bene Eray, che le siede accanto.
E’ quasi sera, la bandiera dell’ambasciata brasiliana sventola alta alle loro spalle, una musica ritmata li raggiunge dall’altro lato della piazza, dalla parte della Fontana del Nettuno.
Cerco un posto per sedermi, Birdem ed Eray, abbracciati, mi invitano ad accomodarmi al loro fianco. La lingua che ci unisce è un inglese cadenzato che fa da ponte fra il mio italiano del nord ed il loro turco di Istanbul. Arrivano dal Bosforo e sono carichi di una spontaneità che i ragazzi di oggi raramente mostrano, di una naturalezza piena di garbo che diffonde nell’aria un’armonia palpabile.
Lo sguardo di Birdem, bellissima nella sua semplicità, è quello tipico delle donne che abitano le terre di confine: sulle spalle eredità di intere generazioni, negli occhi la luce di chi ha fiducia nel domani.
Lo sguardo di Eray, profondo quanto il Mar Nero, è quello di chi crede che la felicità risieda nella responsabilità di un legame duraturo.
E’ lui che, impaziente ed emozionato, mi chiede di scattare alcune fotografie. Mentre Birdem si avvicina alla fontana per mettersi in posa, Eray mi mostra cosa nasconde fra le mani: una piccola scatola scura che racchiude il loro futuro.
Sono io che, attraverso una sequenza infinita di scatti, immortalo il momento in cui Eray si inginocchia, porge a Birdem l’anello di fidanzamento e le sorride, offrendole un mondo nuovo.
E’ la loro sera, io ne sono complice in piccolissima parte, grazie alla sorte che mi ha portata fin qui.
E’ la sera in cui Birdem ed Eray riempiono Piazza Navona con la magia di cui solo l’amore è capace.
E’ la sera che rimarrà nelle loro vite per sempre, che consolida il passato e che delinea nitidamente un orizzonte.
E’ la notte, meravigliosa, che ancora non avevano avuto e che ora hanno.
La notte senza tempo che terrà loro compagnia, per sempre.
Roma e le sue piazze hanno sempre il loro fascino… allora viva l’amore! 🙂
…e la magia delle notti romane 🙂
Marceloooooo!!! 🙂
Che romantico Eray e hai ragione, Birdem è bellissima. E come scrivi Stefi??!! Fai venire la pelle d’oca!
Grazie Maria, avessi visto che splendore di serata…
Rome, Rome, Rome. Is love.
Absolutely
Che bello Stefy, sembra tu sia caduta dentro ad un set cinematografico…e noi con te.
Mi sentivo così Robbi, quasi dentro ad una favola..
non ha importanza il prima e il dopo e il come, non ha importanza se già li conoscessi o se sia stato un incontro fortuito. A me interessa l’istante irripetibile in cui ti sei (con)fusa con loro e che hai spartito con noi.
ml
In quell’istante irripetibile ho capito tante cose, ml.
Ampi raggi a circondare le grandi cose della vita.
Grazie, come sempre.
In quell’istante irripetibile ho capito tante cose, ml.
Ampi raggi a circondare le grandi cose della vita.
Grazie, come sempre.
Ho fatto un po’ di ferie, torno, e guarda cosa ti trovo? Emozionante!
A Roma, Ste?
A Roma, Sal.
Si.
Si.