Seduta su una panchina di marmo, Birdem osserva la Fontana del Moro, l’acqua che zampilla dalle bocche dei tritoni, le monetine opache che paiono ondeggiare fra le increspature limpide. Birdem è giovane e ancora non sa che Piazza Navona è un luogo speciale, uno di quegli scenari perfetti per incorniciare i momenti decisivi della vita.
Lo sa bene Eray, che le siede accanto.
E’ quasi sera, la bandiera dell’ambasciata brasiliana sventola alta alle loro spalle, una musica ritmata li raggiunge dall’altro lato della piazza, dalla parte della Fontana del Nettuno.
Cerco un posto per sedermi, Birdem ed Eray, abbracciati, mi invitano ad accomodarmi al loro fianco. La lingua che ci unisce è un inglese cadenzato che fa da ponte fra il mio italiano del nord ed il loro turco di Istanbul. Continua a leggere