Tre volte all’alba per Mr Gwyn

Gwyn

Quando non si vede un amico per lungo tempo una certa nostalgia la si sente. Se questo amico, poi, ci ha deluso, la nostalgia è amara; si è combattuti fra il desiderio di cercarlo e quello di lasciare perdere.

Anche con gli scrittori, a volte, funziona così. A me è capitato con Alessandro Baricco. Ho smesso di cercarlo tanti libri fa perché nei suoi romanzi degli anni duemila non trovavo più l’originalità filologica e l’audacia narrativa di cui sono intrisi Castelli di rabbia e Oceano mare, le sue prime, inimitabili, opere d’arte.

Pensavo, Baricco, di averlo abbandonato definitivamente finché, qualche settimana fa, per una serie di coincidenze curiose, mi sono ritrovata fra le mani Mr Gwyn e mi sono chiesta: “Che sia giunto il momento di mettere da parte l’amarezza e di affrontare la nostalgia?”. Così mi sono messa a sfogliare Gwyn, un po’ scettica, un po’ distratta, fino al momento in cui ho posato gli occhi su questa frase:

Mentre vedeva l’inchiostro blu rimanere sulla carta ad annotare l’orrore di un nome da ospedale e la prosa di un arido indirizzo, si ricordò di come qualsiasi incantesimo sia fragile oltre ogni dire, e velocissima la vita nel suo rapinare.

L’ho ritrovato in quelle parole il vecchio amico che avevo dato per perso, ho riscoperto in poche righe l’atmosfera lirica dei vocaboli accostati con garbo inconsueto. Perché Baricco per me è questo, un temerario del lessico, abile nell’utilizzare un linguaggio non convenzionale, capace di descrivere con voli arditi trame peculiari e fantasiose.

Mr Gwyn è un personaggio enigmatico eppur limpido, una personalità anomala e accattivante, capace di farsi amare anche dal lettore più sfiduciato. Pur non comparendo, c’è lui anche dietro la trama di Tre volte all’alba che di Mister Gwyn non è il seguito, ma il completamento ideale.

Due libri legati ma non sequenziali, due libri autonomi ma indissolubili.
Due libri perfetti per ritrovare un amico smarrito, tanti libri fa.

 

 

 

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11 pensieri su “Tre volte all’alba per Mr Gwyn

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