Ogni incontro della vita ci lascia qualcosa, a volte segni profondi, a volte solo tracce.
Giovanni non l’ho mai incontrato e di lui conosco solo le parole, la voce vibrante ed il volto sorridente che compare nel retro del suo primo romanzo. Quanto basta per affermare con certezza che la scia del suo entusiasmo mi ha contagiata, posandosi nel mio pc e nelle mie riflessioni di scrittrice ipotetica e provvisoria.
Perché Giovanni l’entusiasmo lo incarna, lo interpreta, lo trasmette. E in questi tempi di sconforto, una persona operosa che ha una visione positiva delle cose, è umanità rara che va apprezzata incondizionatamente.
Giovanni è un giovane psicologo dalla mente duttile che investe le sue energie in numerosi impegni quotidiani. Si diletta nel giornalismo radiofonico e nei blog letterari. Ed è anche uno scrittore. Attività apparentemente lontane fra loro, ma indissolubilmente legate dalla prospettiva indagatrice che contraddistingue questo ragazzo romano dalle influenze romagnole.
Giovanni è un esploratore dell’animo umano e basta leggere il suo primo romanzo “Selvaggia i Chiaroscuri di personalità” per capire che lo psicologo, lo scrittore ed il giornalista sono un’unica persona. Selvaggia racconta di percorsi giovanili di ricerca del sé, di confusione post adolescenziale e di traumi della psiche. E’ un romanzo dal linguaggio dinamico e colloquiale, un romanzo parlato che trova la sua identità nei dialoghi diretti e veritieri.
Giovanni è uno scrittore con gli altri scrittori solidale.
E’ questo il suo segno profondo.