Parlare lentamente, come se il tempo non dovesse finire e le luci rimanere accese.
Provare anche a gioire, non di corsa, ma fermi, nell’assurda persuasione che le ombre siano solo proiezioni.
Non cedere agli sguardi, quelli furtivi che vorrebbero raccontare mentre implorano di non farlo, quelli insistenti che indagano impavidi e non conoscono ritegno. Continua a leggere
A caso
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