Antonio*

Antonio

Avevo solo dodici anni quando mia madre ha smesso di vivere. All’improvviso, un giorno, senza dare spiegazioni. Un male assurdo e non annunciato se l’è portata via.
A quell’età percepisci solo un grande vuoto, non ti sfiora nemmeno l’idea di cosa significhi vivere senza un genitore, non conosci le implicazioni, le conseguenze, i pezzi che ti mancheranno lungo il cammino. Crescere senza una madre è come essere già cresciuti prima. Vuol quasi dire non aver bisogno di crescere, in un istante impari quello che gli altri bambini impiegano un’intera infanzia a capire.
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Francesca*

Francesca

E’ madida di sudore, i capelli si sono attaccati al collo, ha il segno del lenzuolo impresso nel fianco sinistro: tante piccole increspature stampate sulla pelle umida e appiccicosa. Francesca si è svegliata all’improvviso, ha guardato la sveglia: le 3.22 del mattino. Seduta sul letto, con il cuore che ha accelerato i battiti, si guarda intorno in cerca di qualcosa. L’inquietudine del momento non le consente di ragionare. E’ agitata, non sa cosa deve inseguire, ma sa che lo deve trovare. Si dice che dovrebbe fare dei bei respiri addominali per calmarsi e invece il suo alito vitale è un rantolo affannoso da animale in cerca di preda. Continua a leggere

Augusto*

Augusto

Prendo un taxi e mi faccio portare a S.Luca, voglio guardare Bologna da lassù, scendere a piedi dal Colle della Guardia fino a porta Saragozza.

La luce che c’è a San Luca, soprattutto nei giorni di sole, si rifrange a strati sul panorama circostante, come un’immagine su più livelli, alcuni nitidi, altri sfuocati. Continua a leggere

Margherita *

 

Fustinaghe

 

E così sono di nuovo a Tharros.
Il silenzio che c’è qui, altrove non c’è.
Tharros è una punta sul mare, una lingua di sabbia che si fa sottile per poi diventare un promontorio dal pendio accidentato dove vivono i resti di una città fenicia.

Da qui si domina la libertà.

Mi sveglio poco prima che sorga il sole e trascorro intere giornate a guardare gli arbusti, gli alberi, le fronde mosse dal vento di maestrale. Osservo le tinte decise, le sterpaglie, la polvere che si alza dagli sterrati, la nebbiolina di salmastro che impregna l’aria nei giorni di tempesta. Su queste dolci pendici i colori sono caldi e maturi, i campi incolti hanno le sfumature del miele, le piante e i roveti sono zucchero caramellato. Continua a leggere

Niente di niente – Anteprima del mio nuovo romanzo

Anteprima

Margherita vive nel disequilibrio. Su pagine fitte, senza righe né quadretti, si racconta la vita scrivendola. La ferma, nero su bianco, per farla diventare reale o per negarsi la realtà.

Antonio è un bambino cresciuto precocemente. Come tutti gli orfani di madre ha dovuto imparare a cavarsela da solo, dentro e fuori le mura di casa.
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