
Ogni tanto un libro così ci vuole. Un romanzone di quelli che si scrivevano una volta, un’epopea famigliare in cui ogni cosa -trama, personaggi, ambientazioni- scorre qualche centimetro al di sopra della superficie.
Ne “Le figlie del capitano” tutto l’immaginabile è già immaginato e tutto il prevedibile è già accaduto. Continua a leggere