Più o meno un anno fa, più o meno in questi giorni, Lisa mi scriveva:
“Ho letto Murakami, semplice come un fumetto giapponese,
complesso come un romanzo russo.”
Ho pensato spesso alle parole di Lisa, che i romanzi russi e i film giapponesi li ha sempre amati, che è lettrice competente e capace di giudicare.
Ho pensato alla semplicità e alla complessità, alla naturalezza e all’artificio, a quanto sia difficile coniugare certi estremi facendone un corpo solo, all’apparenza perfetto benché incoerente. Continua a leggere