España

Viene voglia di essere spagnoli in questa domenica di maggio in cui centinaia di bandiere rojigualda sventolano sul circuito di Barcellona e in cui si ode un unico coro inneggiante Rafa sulla terra rossa di Madrid. Una domenica di sole che decreta in via definitiva Fernando Alonso e Rafael Nadal impareggiabili campioni mondiali, talenti superlativi nella loro terra natia. Finalmente una domenica di festa per un Paese sanguigno e tribolato quasi quanto il nostro.

A Barcellona Fernando, quinto in griglia di partenza, ha dominato il Gran premio di casa con una determinazione sbalorditiva. Una vittoria voluta più di ogni altra, con un sorpasso stratosferico al primo giro e una strategia di gara finalmente perfetta.

Li vorrei tutti così i podi di questo mondiale 2013. Fernando in vetta, iceman Kimi al suo fianco e Felipe a chiudere la fila. Il passato e il presente della Ferrari che abbracciano il team manager Stefano Domenicali completamenti grondanti di bollicine vittoriose.

Sul campo centrale di Madrid Rafa ha impartito allo svizzero Wawrinka una lezione di tennis su terra battuta. Nella sua quinta finale consecutiva dall’inizio dell’anno, ha dimostrato che, se non c’è Nole sul suo cammino, può arrivare ovunque, scalare la classifica mondiale e risalire dal quel penalizzante quinto posto verso cui è scivolato dopo i problemi fisici dello scorso anno. I numeri parlano per lui: dopo sette mesi fuori dai campi, ha giocato sette tornei e cinque finali di cui due vinte. Sentirlo ringraziare il pubblico della sua capitale con quella sciolta parlata maiorchina fa quasi commuovere perché Rafa è tornato e il tennis ne aveva bisogno.

Fernando e Rafa, España!

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