Ha la sagoma di una zampa, una piccola macchia, bianca su bianco. Se ne formano tante sulla melamina resistente del piano di lavoro della cucina immacolata di Sabrina. Impronte d’acqua che possono penetrare o evaporare, come le sue preoccupazioni. Potrebbe scegliere di lasciarle entrare o di respingerle quelle zampate di angoscia che tentano di affondare gli artigli nel suo equilibrio effimero. Vorrebbe scagliarle lontano, dissolverle nell’aria, ridurle in polvere. E invece scavano, feriscono, sanguinano. Continua a leggere
L’impronta di Sabrina *
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