Evelina ha cinque vite.
Gliel’ha detto la megera che si aggira per la spiaggia, forse attratta dai palmi all’insù che Evelina tiene aperti sulla rena nuda. A Evelina piace stare così, pronta a cogliere ogni bene che vien giù dal cielo: che sian gocce, che sia luce, che sia un alito di vento in una giornata corta. Non si muove Evelina, anche a costo di bagnarsi, anche a rischio di scottarsi, se ne sta lì, mollemente dischiusa a ciò che il cielo le riserva. Che sia luglio o dicembre, la sua posa è sempre quella: nel corpo supina, nella mente prona, indolente e volitiva, insieme. Continua a leggere