Piste, fiori, ombre

Dai miei appunti a margine:
Che scoperta!
C’è qui in nuce tutta l’ironia di quei giallisti italiani venuti dopo di lui, che magari proprio a Loriano Macchiavelli si sono ispirati, o che forse han copiato, vuoi vedere?

Le trame hanno ingranaggi semplici, oliati, lineari.
Lo schema è seriale, i personaggi caratterizzati e caratterizzanti l’epoca in cui sono calati: la Bologna degli anni settanta, così aperta, vivace, protesa al domani.
Il Commissario Sarti è protagonista godibilissimo perché, molto umano, ha picchi più bassi che alti nel suo continuo indagare.
La narrazione, essenziale e fluida, diverte, strizzando continuamente l’occhio al lettore.

Perché ho preso in mano i gialli di Macchiavelli così tardi, pur avendoceli in casa da decenni? Per fortuna li ho tutti, collezionati in ordinata sequenza, nella libreria bianca del piano di sopra.

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