
Una diavoleria perfettamente architettata.
Un meccanismo narrativo ad incastro che nel cambiare continuamente punto di vista, sorprende, destabilizza, ribalta il lettore.
Un inganno continuo di narrazione e contro narrazione da cui è impossibile salvarsi.
Ci si può solo inchinare di fronte alla perfezione de “La controvita”.
La vita è composta di “e”: l’accidentale e l’immutabile, l’elusivo e l’afferrabile, il bizzarro e il prevedibile, l’attuale e il potenziale, tutte realtà che si moltiplicano, si aggrovigliano e si sovrappongono, entrano in collisione, si combinano fra loro…più il moltiplicarsi delle illusioni! Questo moltiplicato per questo, moltiplicato per questo, moltiplicato per questo… Possibile che un essere umano dotato di intelligenza non sia molto di più che un produttore di incomprensioni su larga scala?