
Non è un romanzo, ma un’apologia scritta con la precisione che solo i ragionamenti completi possono avere.
Non è un racconto, ma una celebrazione di principi saldi, endemici, radicati in un uomo e in una certa generazione.
È la narrazione sinottica di un’esistenza intera che nel caso specifico si fa paradigma.
È la padronanza del linguaggio di Erri che non smette mai di stupire.
È così, Anni di rame.
“Nella formazione del carattere di un rivoluzionario conta l’innesco della commozione. Non basterà mai l’analisi astratta delle forze economiche. Ci vuole il soprassalto del sangue salito in faccia in seguito a una prepotenza, a una vergogna per non averla impedita. La commozione, le lacrime agli occhi fanno correre alle barricate e alle armi.”