
“Sei ancora qui, Rebi?”
“Sì, Gian, sono sempre qui.”
“Vorrei dirti alcune parole in fila, tutte d’un fiato e con un certo ritmo incalzante.”
“Dille.”
“SfregioAbbaglioMacchia sul foglio”
“Vuoi il mio controcanto?”
“Sì.”
“TaglioLampoCadel’imbroglio”
“E’ quello che volevo, Rebi?”
“No, Gian, tu non sei fatto per rimanere solo.”
Rebi e Gian, capitolo 10
Ciao cara Stefi, è molto di tempo che non ti leggo, purtroppo mi sono allontanato dal mondo dei blog, faccio altre cose, ti scrivo perché comunque ti sento vicina, vedo che tu non demordi, sei una persona che mi ha colpito molto, un’essere sensibile e unico, un’artista vero, a volte mi chiedo se gli altri quelli vicini ti capiscono, a volte essere lontani può significare essere più vicini, buon tutto! un abbraccio Vanni
Ciao caro Vanni, che piacere ritrovarti e che belli i pensieri che mi hai riservato. La lontananza e la vicinanza si confondono quando infine ci si ritrova nel tutto. Ricambio l’abbraccio e il delicato affetto che sento arrivare fin qui.
♥