
E’ un libro in punta di piedi, speculare, diviso a metà e scritto in doppio.
Le storie sono diverse, ma si somigliano, i personaggi distanti fra loro, eppure accomunati da un respiro comune.
La scrittura ruota attorno ad uno stesso schema: è scarna, diretta, lascia al lettore il compito di approfondire. E il lettore lo fa, perché sono colme e vuote nei punti giusti queste asimmetrie di Lisa Halliday.
” Lo scrittore aveva una cicatrice rosa che gli andava dallo stomaco allo sterno, come una cerniera. Un’altra cicatrice gli tagliava in due la gamba, dall’inguine alla caviglia. Altre due cicatrici gli disegnavano un lieve arco circonflesso sopra il bacino.
E questo solo di fronte.”