
Il fascino della follia è un magnete senza tempo. Dürrenmatt è un classico: preciso, lineare, netto. Così razionale nell’osservare con distacco gli intricati labirinti delle menti malate da riportare alla memoria certi passaggi di McGrath, venuto dopo di lui nel raccontare l’insania.
Storie vischiose, quelle folli, come colla per le mosche. Ci si rimane attaccati senza riuscire a sfilarsi.
“E così aspettava. Irremovibile, tenace, febbrile.”