Dicono sia un romanzo epocale, un rinnovato Gattopardo, una saga familiare che diventa saggio storico fra fascismo e Resistenza. Io l’ho vissuto come un grande racconto di libertà, un romanzo quasi visionario nel respiro ampio di una donna illuminata – Modesta, la protagonista – che sceglie di vivere la propria vita senza lacci né vincoli.
In un’epoca storica di guerra e di paura, in una terra chiusa come la Sicilia di inizio novecento Modesta prende amore e lo elargisce agli uomini e alle donne che ama, alle cause che sposa, alla natura della sua terra generosa.
“L’arte della gioia” è un libro arduo nella scrittura, ardito nelle costruzioni spazio temporali, articolato nei ribaltamenti dei diversi piani narrativi.
“L’arte della gioia” è frutto della mente libera di Goliardia Sapienza, autrice che di coraggio e ardore è intrisa.
Di lei preferisco Moi, Jean Gabin. Dell’arte della gioia mi hanno stancato i troppi eventi delle prime venti pagine. Chissà magari un giorno proverò di nuovo.
Ti capisco, è un libro fatto di corse e rincorse, di salti e di slanci.
È però intriso di amore incondizionato e scritto in modo originale e anche un po’ pazzo, in effetti.
Grazie e buona domenica.
Buona domenica a te 🙂
bene, m’incuriosisce questa autrice di cui conosco poco.
ml
…vorrei avere più tempo per leggere e approfondire anch’io la sua conoscenza, ma é un periodo molto denso e impegnatvo e di tempo non ne rimane, caro ml.
Ho trovato questo libro innovativo, complesso e profondo. La protagonista del racconto è Modesta, donna libera che con coerenza vive mille possibili varianti della vita, attraversa il Novecento secolo di tragedie orribili, ma anche d’ingegno altissimo. Una donna troppo avanti, troppo in anticipo, troppo indipendente e lucida nei giudizi per essere compresa appieno e accettata. Una storia ricca, fatta da comportamenti e idee che rompono schemi consolidati, concetti di vita reale che toccano nel profondo l’individuo, che demoliscono consuetudini sociali, sessuali, religiose; è un continuo stimolo alla vita, ”alla gioia di vivere”, un vivere indipendente, libero da pregiudizi e giudizi, una gioia matura.
Benvenuto, Sulfureo, fra le mie righe. Innovativo, complesso e profondo sono tre aggettivi perfettamente calzanti per quest’opera narrativa così densa e fuori dagli schemi.
Grazie per il passaggio.