In comune hanno niente.
Antipodi di scrittura, umanità distanti, cervello e ventre.
Uno rigoroso nel descrivere l’impossibile, l’altro viscerale nel raccontare la realtà.
Il mestiere dello scrittore è così simile a L’arte di correre che fa quasi innervosire: i cassetti mentali da cui attingere ricordi, l’esercizio costante senza cui il talento è destinato a svanire, il prendersi cura del corpo per avere la mente libera e pronta per raccontare, il disinteresse per i premi letterari, tema specioso, in verità.
Il più e il meno è una miscellanea di spezzoni già echeggiati, di evidenze già vissute, di temi che ritornano senza invecchiare, di introspezioni gelide che hanno dentro il fuoco.
Mai avrei detto di definire Murakami e De Luca vagamente didascalici, eppure è così che li sento, in queste loro pagine.
Comunque mica li allontano, anzi, li tengo qui, i miei cari Erri e Haruki, fra i piccoli gerani nel giardino, che come sia possibile vederli ancora fioriti in questi giorni cupi, proprio non si sa.
E l’unico raggio di luce, l’ho catturato.
“Mentre picchio sui tasti del computer, cerco sempre il ritmo giusto, il suono e il colore adatti. È un elemento essenziale della mia scrittura, irrinunciabile.”
“Scoprivo in letteratura l’infallibile precisione delle esperienze. Mi stupivo della potenza definitiva di un frase. Leggere mi allargava il campo dei sensi, insegnandomi a salvare dal macero i dettagli.”
Cavolo: mi hai suggerito un libro che non ho letto. Su un argomento che io amo: sei la mia salvezza: grazie. De Luca non l’ho letto: devo rimediare, in ogni caso. Grazie 🙂
Grazie a te Moon, sei la benvenuta fra le mie righe.
De Luca ha un modo di scrivere unico, capace di meraviglie.
Io ho iniziato con “Il contrario di uno”, che ho amato, come gli altri.
Erri lo leggo lentamente e distanziato nel tempo perché va preso a piccole dosi, denso com’è.
Ray of light
The only one 🙂
quando scrivi dei tuoi autori perferiti non ci riesci proprio a essere severa, eh?
Quasi mai, hai ragione Maria. Trovo rassicurante leggerli, anche quando si ripetono…forse proprio perché si ripetono 😉
intanto mi affascina l’esattezza della tua distinzione tra i due:Uno rigoroso nel descrivere l’impossibile, l’altro viscerale nel raccontare la realtà. Non potrei essere più d’accordo.
e poi mi piace che tu li abbia presentati assieme, dato che uno, Murakami, me lo hai fatto riscoprire tu, dopo un’esperienza negativa, e l’altro, Erri, ti ho invogliato io a leggerlo 🙂
ml
Eh sí, ml, sono quasi speculari questi due tipi qui verso cui ci siamo reciprocamente indirizzati tanto tempo fa. 😊