Rossa è la scia **

Clelia è in cucina. Seduta su uno sgabello osserva la fissità della canicola oltre il vetro della finestra, i colori accesi, l’aria che non si muove, col caldo che fa. C’è troppo silenzio in casa, Clelia non avverte presenze, non un rimbombo, non un fruscio.  Eppure Clelia sa di non essere sola, è certa che Dante sia andato a chiudersi in bagno. Clelia sa che Dante ha bisogno di ritagliarsi momenti solo suoi, che quando è al limite della sopportazione deve trovare rifugio in un ambiente chiuso, lontano da lei. Clelia sa che c’è qualcosa che non funziona più fra di loro, qualcosa di irrimediabile. Clelia sa tutto, impossibile nascondere ciò che è visibile agli occhi.

Dante invece non sa.
Non sa che Clelia potrebbe fermarsi. Non sa che Clelia, se solo volesse, potrebbe smettere di ridere. Lei stessa non sopporta la propria voce, le risate prive di senso e fuori contesto, l’estensione innaturale delle proprie corde vocali. Clelia non ce la fa più a ridere continuamente. Eppure non si ferma. Deve esasperare Dante, vuole urtarlo a morte per costringerlo a lasciarla.

Clelia non si accorge che Dante è uscito dal bagno; se solo guardasse il riflesso nella finestra vedrebbe la sagoma di Dante che la osserva dal fondo del lungo corridoio. Se si sforzasse di definire bene i contorni di quel profilo stagliato nel vetro Clelia vedrebbe spuntare la lama tagliente di un coltello affilato.

Rossa è la scia del sangue che cola.
Dante ha trovato il rimedio.

https://righeorizzontali.wordpress.com/2018/07/29/il-respiro-nel-diaframma/

**Fine

 

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6 pensieri su “Rossa è la scia **

  1. Ti credevo tranquilla al mare e invece sei qui a seminare morte tra i tuoi personaggi.
    Clelia ha valutato male la psicologia di Dante che, esasperato da lei come un arrosto cotto a puntino, ha trovato più spiccio l’omicidio rispetto alle lungaggini di un divorzio.
    Anche qui come da me (ho visto che sei passata!) la morte dell’altro, sopprimerlo, è considerato un “rimedio”. Incredibile!
    Un sorriso
    ml

    • È il labile confine fra normalità e insania mentale. Dante, paradigma di chi si muove su quel limitare, é stato spinto da Clelia a varcare la soglia dell’irrimediabile.
      Il resto, il “rimedio” che ci unisce è a dir poco sbalorditivo.
      😊

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