Rosa ha aperto la porta nonostante l’ora tarda.
Antonio le si è buttato fra le braccia, sconvolto, incapace di parlare.
Non lo vede da quasi un anno, ha il viso trasfigurato da una disperazione irrimediabile, l’animo appesantito da una colpa che non è sua.
Lo accoglie fra le proprie braccia, senza chiedere. Vuole lasciargli il tempo che gli serve, offrirgli il rifugio di cui ha disperatamente bisogno.
Antonio trascorre la notte accanto a lei, confuso, tremante, perso.
Si dondola nel pianto, nei rantoli da animale ferito, nella ferocia del dolore.
Non insiste Rosa a voler sapere.
Si prende cura di lui, lo nutre, lo protegge, lo cura.
Per una settimana, per un mese, fin che serve.
Piangi Antonio, di qualunque cosa si tratti, lasciala fluire,
buttala fuori, allontanala da te e poi vai.
Fai quel che devi, fai quel che puoi.
Tu di questi personaggi sai più di quel che dici
Io posso solo immaginarla questa accoglienza al limite dell’abnegazione
ml
Di loro credo di sapere tutto, ma a volte ho il sospetto che siano loro a sapere di me molto più di quel che immagino.
Mi piace!
Come sempre!
Grazie Sally!
Come sempre!
😊