Le hanno dato un nome antico, non da ragazza, un vocabolo breve di sole quattro lettere e due “d” così dure nel mezzo da non lasciare spiraglio alla dolcezza.
Edda, un nome che non ha musica né grazia, pare una pietra poggiata per terra a fermare carte scritte a mano che nessuno legge più. Un appellativo da donna fatta e finita che non si addice ai suoi sedici anni, né ai suoi lunghi capelli. È così piccola di statura, Edda, che le sue coetanee potrebbero prenderla per mano e portarla a spasso come una sorellina minore, se solo volessero; ma loro non vogliono, certo che no, a lei nemmeno si avvicinano, perché fa pena, quella lì. Loro sono slanciate, longilinee, hanno nomi soavi come Sara, Matilde, Isabella, nomi che volano, lassù. Edda, invece, sempre a terra è ancorata, prigioniera di un corpo che non cresce, radici conficcate al suolo, pianta che resiste nell’argilla più dura e non c’è pioggia, vento o sole capaci di farle protendere i rami verso il cielo.
Se sei Edda non puoi essere null’altro, solo ciò che la natura non ti ha dato; anche se a guardarla bene, quella pietra, è da venature che è attraversata, slanci di colori fiammanti, geometrie di crepe, magnifiche imperfezioni.
E dai … vedrai che crescerai
Riferisco ad Edda… 😉
Grazie Rodix
Bellissimo post… Fa pensare😀
Vedo tanta bellezza nelle imperfezioni.
Grazie alemarcotti, per il commento, per il passaggio.
🙂
Non condivido farsi vincolare da una stringa di testo ma mi piace come lo dici. Dan
Grazie Dan!
Che bello ritrovarti qui!
Siamo pronti per Melbourne?
🙂
Eccomi… Sempre pronti…
Bisogna crederci.
E io ci credo!
🙂
Tutti ci crediamo. Dalla prima linea al cad, all’ultimo giro, passando da ogni test, prova, miglioria, notte in galleria del vento, trasferta, briefing. Tutti ci crediamo. Gli altri fuori
Bello questo tuo crescendo.
Io sono dentro.
Sempre.
Sempre!
😊
She’s sweet, instead.
Yes she is, inside and outside, despite her name. 😊
il peso di un nome che ti schiaccia a terra, il riscatto in un sasso consolatorio che ti eleva.
ml
Quando si è “diversi” tutto sembra più difficile.
😦