Incerto cammina sul bordo del fiume, in una mano un bastone, nell’altra parole.
Quel ceppo di legno, così smilzo e allungato, gli serve a scalfire la punta del suolo.
Le frasi che agguanta, senza fare rumore, alle foglie si mescolano e il disordine sale.
Fra il sopra e il sotto è una gran confusione,
dove finiscono i rami, dove inizia l’inganno?
Ha la vista annebbiata da una notte senz’anima,
il riflesso nell’acqua è una fine invitante.
Un rumore lo scuote, un lampo lo abbaglia, è con fare guardingo che Damiano si gira.
C’è una piccola luce che là infondo lampeggia, il riverbero è nitido sull’argine muto.
**continua
Disorder in his mind.
He’s confused…froma a soulless night.
Damiano non è meno solitario di Cecilia. Mi piace questo cercatore di parole che scova sotto le foglie. Piacerà a Cecilia?
ml
Cercatore di parole, proprio così, caro ml. Le piacerà? Vedremo…😉
Mi ero persa la seconda puntata, la recupero ora.
Mi piace l’atmosfera.
Bello!
Grazie Maria!
🙂