Olive Kitteridge

Ho odiato Olive Kitteridge dalla prima alla penultima pagina.
Poi, quasi alla fine delle righe, l’ho sentita diventare umana e me ne sono innamorata.

Forse perché sono ancora capace di stupirmi dopo aver perso le speranze.
Forse perché i libri letti in autunno hanno un calore diverso.

 “…era perché non sapeva quello che tutti dovrebbero sapere: che sprechiamo inconsciamente un giorno dopo l’altro.”

https://righeorizzontali.wordpress.com/2016/10/16/mi-chiamo-lucy-barton/

 

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6 pensieri su “Olive Kitteridge

  1. Scusa Ste, so che non c’entra niente con questo post, ma almeno oggi abbiamo vinto!
    Per questo mondiale passi, visto che la tua cabala silenziosa non ha funzionato. Nel 2018 però ricominci a scrivere, vero?

    • Bella gara, gran bel podio! Anche se il mondiale è andato, è sempre bello vedere le rosse lassù.
      Non so Alex, non premedito. Deciderò d’istinto, una domenica di marzo, guardando l’Albert Park alle prime luci dell’alba, con la Flinders che si staglia sullo sfondo e l’immagine di Kimi che pregusta una four X. 😉
      Grazie.

  2. oh che bellezza questa coincidenza, ho qui, accanto alla tastiera Olive che sto rileggendo un pezzo alla volta. Ho, e ho avuto, le tue stesse sensazioni verso questa donna, antipatica, coriacea, brutta, prevaricante e..tremendamente umana. E il suo nume tutelare, la Strout, è un mito di bravura, la migliore.
    ml

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