Niente di tangibile.
La concretezza è ciò che tocchi con mano, non le scie di ricordi che ti porti dietro, quelle son fatte per i nostalgici che temono il presente.
“Non sei capace di astrarre”.
Questa è l’accusa. Ma astrarre vuol dire farsi bastare ciò che non è, accontentarsi dell’evanescenza; significa togliere, ogni giorno un pezzo, per ridurre all’osso il senso di questi anni, gli investimenti fatti, il tempo trascorso.
Non è l’essenza che resta, non la sostanza di ciò che è stato, quella è ridotta a brandelli, più volte calpestata, senza scrupolo alcuno.
Cosa rimane, allora, dopo che hai tolto tutto?
Una marea di inutili parole, pagine ripetitive che hai già fatto asciugare e che ti han colpito in faccia, seccate dal sole.
Bello, mi piace, ma qualcosa di allegro no eh Ste?
E non dire che non sei capace… 🙂
Non lo dico, ma è vero!
Grazie Mery ☺
Quasi rido perche’ e’ contraddittorio da parte mia amare le parole con cui esprimi concetti che non condivido (e penso che nemmeno tu, al di la’ dello sconforto che te le ha fatte scrivere, sia d’accordo con te stessa). C’e’ tanta poesia dolente qua dentro, eppure ti contesto ogni parola: la tangibilita’ non e’ un buon metro di giudizio affettivo, va bene per il denaro, un mobile, un acquisto, non certo per misurare la vita. Portarsi dentro dei ricordi non significa seppellirsi nel passato ma avere una basa solida (l’aver vissuto) per affrontare il presente.
Astrarre e’ estrarre dalle cose tangibili la loro essenza che trascende la concretezza.
E poi le pagine che hai fatto asciugare al sole non schiaffeggiano, accarezzano a rileggerle, anche qui.
🙂
ml
È l’insanabile dissidio fra razionalità ed emotività, fra vissuto e immaginato, fra realtà e aspirazione. Nella specularitá delle tue parole mi specchio e insieme a te rido. Di pagine asciugate ne ho bauli pieni, che siano lievi, come le carezze che evochi.
Per questo raggio di luce ti ringrazio, ml. ☺
Un sorriso
😊
La penso in modo diametralmente opposto a te. Il mondo è l’idea che abbiamo del mondo, noi siamo i nostri ricordi, le nostre fantasie, le nostre relazioni, ciò che abbiamo letto, ciò che ci hanno raccontato. Siamo pensieri, parole, ricordi.
Anche io la penso in modo diametralmente opposto a me e potrei sottoscrivere ogni tua parola, così come quelle di ml, caro rodix. Ho dato conto di un dissidio, ho descritto uno di quei momenti in cui si ha bisogno, un bisogno vitale, di ancoraggi concreti e di approdi tangibili. Felice di aver stimolato la sintonia delle vostre/nostre riflessioni. Grazie! 😊
Grazie a te e scusami di non aver interpretato nel giusto verso le tue parole. 🙂
Non scusarti, è sempre sottile il confine fra scrivere per raccontare e scrivere per raccontarsi. ☺
..e alla fine, Stefi, rodix e ml si ritrovano a remare in sintonia sulla stessa barca. Una piccola bellezza 🙂
ml
…di quelle brezze di qualche tempo fa che rischiaravano gli animi nei confronti serrati. E di barche abbiamo scritto parecchio, a volte in sintonia, a volte in disaccordo, ma sempre lì a remare, insieme. Bei tempi! ☺