Un raggio di luce illumina la ciocca di capelli che mi cade sul naso.
Vorrei non vedere quel che mi circonda, silenziare le voci, lasciarmi ipnotizzare dallo sferragliare delle rotaie.
Mi concentro su questo lembo di pelle illuminato, osservo il profilo del mio naso, percepisco il chiarore della pelle, avverto un lieve solletico sulla guancia. Lo sguardo filtrato da questo ciuffo disordinato mi consente di vedere una realtà velata.
Mi chiedo se sono salita su questo treno per partire o per tornare. L’unica risposta che riesco a darmi è che non c’è differenza fra un’andata ed un ritorno. Al punto in cui sono arrivata io, un ritorno non è una fine, una partenza non è un inizio e ripercorrere una strada conosciuta, forse, non è una soluzione.
Riesco solo a pensare ai miei errori, alle mie incurie, alle accuse spietate che mi rivolgo.
So che vivrò col mio giudizio su di me.
Non riesco ad immaginare niente di più coraggioso, niente così pieno di speranze.
*Emma
l’uso della prima persona e la descrizione minuziosa di quei capelli che velano lo sguardo mi creano qualche difficoltà a scindere autrice e personaggio, nonostante quell’Emma a pie’ di pagina 🙂
comunque sia, ” un ritorno non è una fine, una partenza non è un inizio e ripercorrere una strada conosciuta, forse, non è una soluzione.” mi piace molto.
ml
…a proposito di confini indefiniti e di maglioni abbondanti. Starci dentro, viverci intorno.
Grazie.
😊
Sapere di sapere, l’inconsapevolezza è una fortuna, la voce della coscienza a volte genera loop negativi, forse *Emma dovrebbe essere meno critica con se stessa.
L’ultima riga mi sbilancia…
grazie, i tuoi scritti mi fanno sempre riflettere…
ps. perchè ti svegli così presto?
L’ultima riga forse rovescia…
Allodola sono, dell’alba messaggera. 😉
Now I understand!
Tu Allodola, io Ghiro… 🙂
😊
Mi fai pensare a me.
A tante cose Ste, belle e brutte.
Sei brava a cogliere i risvolti della sensibilità femminile, o almeno della mia.
Grazie
…negli altri leggere le nostre somiglianze.
Grazie a te! ☺