“Avventurarsi nella lettura di questo libro significa scoprire un “romanzo di paese” e non semplicemente le “storie di Fabbrico”, perché idealmente ciò che è raccontato delinea un policromo quadro del Novecento, comune a tante realtà della Bassa e non solo: la costanza del prete combattivo, gli anni in controluce del fascismo, l’ardimento della Resistenza, il lavoro e la tenacia, gli anni ruggenti del benessere, i locali simbolo di un’epoca….”
Pane, zucchero e burro in un paio di scarpette rosse è il titolo del mio contributo al Romanzo di paese edito dall’Istituto Storico Movimento Operaio Socialista Pietro Marani.
Ho scritto di Annina, che nel 1940 frequentava la terza elementare, della sua divisa fascista senza la M di Mussolini, delle sue scarpette rosse che il Fascio non voleva. Ho raccontato i morsi della fame, la cupezza di quegli anni, la voglia di vivere e la paura. Ho colorato di fantasie vaganti episodi veri, romanzando la storia al solo scopo di tramandarla.
Sono orgogliosa di aver preso parte ad un innovativo progetto di memoria collettiva. Spero che serva, senza retorica alcuna, a lasciare traccia concreta di un passato reale ed immaginifico che non deve andare disperso.
“C’è un’idea di mondo che ancora coltiviamo, l’idea di un mondo in cui scorrazzare liberamente lungo la Righetta, sedersi su un tronco di gelso e cantare a squarciagola, mangiare un pezzo di pane bianco con lo zucchero sciolto nel burro. Non c’è una morale a tutti costi nelle cose che scriviamo, che viviamo, c’è una forma di speranza che qui ha gli occhi di Annina nelle sue scarpette rosse.”
Dedicato a Iginia Bruschi
Good thing
Thank you Mup!
Credo sia il modo migliore di raccontare la storia aggiungerci il sale della fantasia
ml
(e complimenti)
Un modo innovativo per raggiungere anche le generazioni moderne. Grazie ml!
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