Fra i mille talenti che di Erri ammiro c’è la memoria, poter ricordare puntualmente senza ricorrere alla rivisitazione degli eventi. La cura dei particolari, soprattutto quelli emotivi, emerge naturalmente nel suo narrare.
E’ un’abilità che anch’io vorrei, a Erri la invidio.
Il dettaglio spontaneo dei sentimenti, la presenza vivida delle sensazioni, così intatte e precise, sono un dono particolare, una fortuna che io non ho. O le catturo all’istante, scrivendone forsennatamente, o le perdo per strada e di loro mi rimane solo l’alone.
Scrivere serve anche a ricordare, che lo si faccia nell’immediatezza o dopo decenni.
La forza, parola assoluta nelle pagine di Erri, è protagonista de I pesci non chiudono gli occhi, quella del corpo che fatica a crescere, quella della mente che impara a combattere.
La forza che plasma, quel cercarla dentro le debolezze, nei pesci ad occhi aperti, nell’infanzia che sempre ritorna.
La forza che rende cristallino ogni episodio opaco, ogni frangente crudo, lui ce l’ha.
E la pelle di Erri, con quel sole che la brucia e la indurisce al vento.
“Esiste nel corpo la neve che non si squaglia in nessun ferragosto, rimane dentro il fiato come il mare dentro una conchiglia vuota.”
https://righeorizzontali.wordpress.com/2014/01/17/non-ora-non-qui/
https://righeorizzontali.wordpress.com/2014/04/25/il-contrario-di-uno-su-un-treno-per-lisbona/
https://righeorizzontali.wordpress.com/2015/05/28/tu-mio/
..a proposito di memoria emozionale evanescente, di questi racconti che so quanto mi erano piaciuti mi resta solo un alone emotivo di ricordo che ora ravvivi con le tue note.
ml
…perché “a proposito di Erri” siamo sempre d’accordo. 🙂
Che citazione fantastica, una frase davvero ineguagliabile. Me la segno subito!
Una delle mie preferite, Erri è una fucina di pensieri illuminanti.
Ciao Lisa!
Non c’è niente da fare Ste, Erri è sempre e solo Erri.
Erri è unico.
ps: come il mio piccolino, che si chiama Enrico, ma si fa chiamare Erri! 😉