E’ dove vorresti essere, in uno spazio immaginario eppure concreto come qui,
sulla barriera artificiale messa lì dall’uomo per contenere o a pelo sulla riva per galleggiare leggero nell’inconsapevolezza.
Altrove è scavare, buchi profondi da attraversare ad occhi chiusi
coi denti stretti in una morsa.
Altrove è lì per lì, quando non sai cosa fare e sbagli scelta, perché ogni decisione proviene da lontano persino quando si presenta improvvisa e finge di sorprenderti.
Altrove è esserci, quando tutto è difficile e lo sforzo è immenso, nel luogo in cui non si ricompone ciò che è stato spezzato. E’ la fatica di restare se scappare è così facile.
Altrove ha il senso dei momenti che ti stanno stretti, ma che poi rimpiangi quando sono finiti.
Altrove sono io che nel giudizio severo non faccio un passo avanti,
nemmeno con la forza.
Altrove sei tu che sai usare le persone per poi farne brandelli.
Altrove è allontanarsi, anche quando sembra assurdo, nel territorio più recondito di un legame che non c’è.
Where you wanna be…
Maybe…
non facile, ma ricco di suggestioni, come se “altrove” qui non fosse un solo luogo e un solo modo. A leggere tra le righe sembri dire che altrove può essere evasione, desiderio di sottrarsi a doveri o scelte, ma può essere anche restare, farlo coincidere, a fatica, con l'”ove già sei”.
sicuramente altrove non è un luogo semplice.
ml
E’ così come scrivi, ml.
Non facile da capire, eppure per me immediato e lineare nella stesura.
I bivi, le resistenze, le contraddizioni, i desideri, la fatica, si, soprattutto quella, del quotidiano e di ciò che vagheggiamo.
Grazie.
Un sorriso 🙂
Complicato ma affascinante.
Mi piace la musica che ci hai messo dentro.
Quella della risacca, mia cara.
Grazie!
Ci sono molte esperienze dietro queste parole. E poi ci sono sogni, sensazioni, fatica, voglia di evasione, ce ne parlerai ancora? Più chiaramente? Chissà, magari… altrove.
Grazie Andrea, mi piacerebbe arricchire questo embrione di pensieri con altre parole. Forse lo farò quando i pensieri si schiariranno, forse qui, forse altrove…. 😊
Andrea vedo che hai lasciato un commento sul gp di ieri ma non riesco a leggere il contenuto. Che dicevi?
Nulla di particolare, qualcosa tipo “maledetti tedeschi”, che ormai ce le suonano in tutti gli sport 😄
“Usare persone per farne brandelli”
Vera… assolutamente vera!
Questa affermazione scuote l’albero maestro della coscienza,
un terremoto interiore nella psiche umana!
La persona umile, semplice e buona d’animo.
Sovente per il suo buon cuore, si trova a fare i conti con il prossimo.
Che non ha per nulla nella suo modo d’agire:
“Ama il prossimo come te stesso”
Dilemma concreto nell’ inconsistenza odierna.
Risveglio emotivo in ogni tua analisi dell’agire e del pensare.
Ammirato per ritrovare sempre motivo di apprendere.
Cara Stefania,
ti saluto e ti abbraccio!
Mirco
Ammirata io per l’analisi stimolante che fai di ogni mio breve scritto.
Lasciamoci i brandelli alle spalle e guardiamo il futuro con fiducia, la primavera ci aiuterà!
Grazie, amico mio poeta!
Quante volte l’ho letto? tante… per capire questo senso dell’altrove.
Altrove vuol dire andare o desiderare di andare in un’altro posto! giusto? forse quell’altrove è un luogo di fantasia, una zona senza responsabilità! un posto per fuggire, forse un posto vuoto di vita! ma perché? Gli altri ci deludono? è giusto quando dici che ogni decisione viene da lontano, ma saranno giuste quelle decisioni? non ci saremo sbagliati? Io parlerei di convinzioni! gli altri non siamo noi… neanche quelli più vicini a volte!
ciao Stefi buona notte, ti dedico questa canzone che mi piace molto!
un abbraccio
Vanni
Le mie microstorie, le riflessioni che scrivo, sono spesso l’esito di una commistione di cose: esperienze che vivo, immagini che mi si parano davanti agli occhi nel quotidiano, sogni inspiegabili che mi svegliano nel cuore della notte. Mi piace dare loro una forma composta attraverso il linguaggio, senza però sviscerarne i significati perché mi piace che chi mi legge provi a ritrovarcisi. Quando succede, quando qualcuno trova pezzi di sé nelle mie immagini, quando ho ritorni coinvolgenti come i tuoi, sento di aver scritto qualcosa di buono.
Take me to Church è un brano lirico e intenso, disperato e appassionato. Lo adoro! 🙂
Grazie Vanni.
S.
Sisssi scrivi scavando dentro di tè e inevitabilmente anche dentro di noi, io mi ritrovo molto e questo mi piace, mi fà sentire meno solo, sento tanti pensieri in comune, stati mentali che tu riesci a sviscerare all’apparenza senza grosse difficoltà! grazie Stefi continua a sognare… 🙂
Grazie a te Vanni, sentirsi meno soli aiuta a superare anche le difficoltà più grandi.
Never stop dreaming, never stop writing!
Tutto vero quello che dici e ci credo! 🙂
Anche io! 🙂
Altrove è esserci, allontanarsi, scavare, altrove è dove vorremmo essere e dove non vorremmo essere mai e dove siamo e dove non saremo mai. Tutto è altrove, a seconda del punto di vista da cui guardi.
Bello.
Buona serata
Alexandra
Vero. Altrove è quasi una chimera, altrove è nella realtá.
Grazie Alexandra, benvenuta fra le mie righe.
Buona serata a te.
Grazie! E buona serata anche a te 🙂