Mentre viene giù

Picchia forte mentre viene giù. Si impegna a scendere e a colpire, a diffondere un rumore soffocato che scava e buca, implacabilmente. “E’ tutto sotto controllo”, se lo ripete a bassa voce Boro, l’unico ragazzo rimasto a fare da palo. Gli altri sono entrati nell’edificio, fra le mani i sacchi da riempire, sulle teste i berretti calati bassi per non farsi riconoscere. Boro ha il capo rasato, di berretti non ne ha voluti, si sente forte così, con il cranio liscio reso viscido dall’umidità.

Scandisce il ritmo mentre viene giù, una cacofonia da intonare a voce bassa per far passare i minuti. Si intestardisce senza sosta quell’acqua pesante che invade ogni cosa, persino il buio e se ne impossessa. Boro fa roteare gli occhi in tutte le direzioni, di luci non se ne vedono, di movimenti forse. La pioggia copre i rumori, qualcuno potrebbe avvicinarsi di soppiatto senza farsi sentire. “Mantenere la calma” mormora Boro alle proprie orecchie nude e disturbate.

E’ capace di tradire mentre viene giù, le gocce alterano le percezioni, come ossessioni pesanti che confondono i contorni e disperdono nell’aria l’ultimo residuo di lucidità. Tutto si opacizza nella mente di Boro, il rumore della pioggia diventa contundente, il baccano dilaga, porta le mani al cranio e sussurra: “Basta”. Una miriade di piccole sfere sfuocate gli passa davanti agli occhi. Poi più niente, solo la paura.

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