Distorto, il pensiero che giudica e non riflette.
Sgomenta, la parola che arranca e non si orienta.
Nel magma dei dubbi, nel fiorire delle supposizioni,
rimangono soli a guardarsi negli occhi.
Tradurre i pensieri in vane parole è esercizio di stile che giova a nessuno.
Riempirsi la bocca di pensieri ritorti è un accanirsi vano in nome di chi?
Inutile provare a comprendere ciò che ai sensi non si disvela.
L’essenziale compare alla fine
quando le ombre rischiarano e di tempo non ne rimane.
Talmente vero da emozionarmi…soprattutto la chiusa, buona serata. 65Luna
La chiusa è amara, ma vera. Grazie 65Luna, buona serata a te!
In the end, always there.
Never forget.
la risposta è per se stessi, anche se talvolta non aiuta a comprendersi.
ml
E’ vero ml, e il rischio è che le consapevolezze non veritiere nel tempo si cristallizzino.
Mi fai pensare a quell’alleggerire la testa dai pensieri di qualche post fa…
Eh si Meri, siamo in zona… 😉
Ciao cara Stefi, tu scrivi in una maniera…. spaziale!!! 🙂
Ciao caro Vanni,
e vai!! Spaziale mi piace, anzi quasi quasi mi ispira…ci penso su… 😉
Che fai, ci scrivi un bel libro di fantascienza? 🙂
Per la fantascienza non sono portata, ma per i giochi di parole…..
😉
Distorsioni-abusi-violenze.
Questa è la dottrina quotidiana. Che svilisce e sfianca.
Rimpadronirsi della speranza, rialzarsi nel nome della vita.
Questo è l’imperativo che s’eleva e fiorisce mentre sto scrivendo
cara Stefania tra le tue righe!!!
Grazie per il dono che mi dai,
con ammirazione.
Il tuo amico
Mirco
Vedo la speranza lievitare fra gli spazi delle tue parole.
Grazie poeta Mirco, ogni tuo verso arricchisce le mie righe!
Un abbraccio, amico caro.