Rigagnoli, che a guardarli bene paiono tracce, che a toccarli sembrano solchi, percorsi nodosi che scivolano nel profondo.
Rivoli, che scorrono liquidi sulla pelle; sono rughe inarrestabili, segni tangibili di un tempo che non è più.
Nella mente polveri argentate che sfilano fra i capelli quando non è possibile darsi pace. Fotografarle cercando la luce giusta è quasi un pretesto, imprimerle nella mente è solo il preludio di un ricordo, uno di quelli da non custodire in valigia.
Quanti ne ha visti Alice di scenari così?
Più di quanti possa sopportare, se lo dice ridendo mentre riflette sul non senso racchiuso nelle cose.
Perché la realtà è altrove e non c’è conchiglia che possa cambiarla.
Fatico ad afferrare il significato, ma mi piace l’atmosfera. Breva!
Non ti preoccupare Meri, fatico anch’io a capirci qualcosa….
Grasie!
ti stai specializzando in storie fulminee che a me sembrano punte emerse di iceberg di cui tu custodisci la parte sommersa. Mi piacciono 🙂
ml
Grazie, ultimamente mi vengono fuori solo storielle così, ma da qui a dire che ci capisco qualcosa nella parte sommersa….mi sa di no. Magari un giorno, chissà, l’ordito diverrà trama, poi significato, poi storia vera. Vedremo. 😉
Glittering powder…
Among her hair…