L’ho terminato da qualche settimana e ancora ci penso.
Immergersi in un libro è esperienza comune per chi ama leggere; entrarci al punto tale da sentirsi al centro delle vicende narrate è cosa che accade raramente, anche per chi è abituato a divorare romanzi.
Ancora ci penso, si, e in un modo che mi sorprende.
E’ un pensiero che trascende la trama, le vicende narrate, il carattere delle protagoniste, le loro traversie. E’ una riflessione sul valore testimoniale di una narrazione italiana di qualità eccelsa, di una Meglio gioventù ampiamente estesa e raccontata con parole crude, immediate, assolute. E’, anche, il realizzare che la saggezza alberga dove si affronta la vita, dove non si eludono i problemi, dove la grettezza e la violenza del mondo costringono a crescere, comunque.
Storia di chi fugge e di chi resta è il terzo capitolo di una saga che ha una fine.
Per completare la tetralogia me ne rimane uno solo, ma finché continuo a pensare a questa Lila e a questa Lenù, finché avrò in testa la bellezza della scrittura di queste pagine di Elena Ferrante, non mi immergerò nel capitolo finale.
“Tu capisci, Lenù, che cosa succede alle persone: abbiamo troppa roba dentro e questo ci gonfia, ci rompe. Ah, Lenù, che ci succede a tutti quanti, siamo come i tubi quando l’acqua gela, che brutta cosa è la testa scontenta.”
https://righeorizzontali.wordpress.com/2015/06/28/lamica-geniale/
https://righeorizzontali.wordpress.com/2015/09/13/storia-del-nuovo-cognome/
..allora aspetto che tu abbia letto anche l’ultimo e tragga conclusioni complessive per dirti le mie impressioni 🙂
ml
Impiegheró un po’ di tempo. Grazie 🙂
Non ho fretta 🙂
(nel frattempo ho letto kafka sulla spiaggia, faticato, direi resistito all’assurdo per le prime 50 pagine, poi mi sono arreso al fascino della storia, ho creduto a tutti i personaggi, avrei voluto che Haruki non smettesse piu’ di raccontare.)
ml che cede definitivamente al fascino di Haruki é una delle piú belle notizie del nuovo anno!
Sei pronto per L’uccello che girava le viti del mondo?
non so, penso che mi prenderò un po’ di tempo prima di affrontare di nuovo Murakami (ho sempre il timore di incappare in delusioni come 19Q4, dove il metafisico mi era sembrato fasullo. Haruki richiede impegno e fiducia, solo così ripaga in modo esaltante)
buona domenica
ml
Giusto, faccio così anch’io. Mi piace lasciar decantare, pregustare e poi assaporare con la dovuta attenzione.
Buona serata
Ciao Stefi, questo tuo post/presentazione mi ha incuriosito …. É una tetralogia, quale é il irino libro da leggere ?
Ciao Manuela, è “L’amica geniale”. Fammi sapere! Grazie.
invogli a cominciare a seguire queste vicende…posso farcela?
Certo che si amica mia!