Rumore sordo di ferri che stridono. L’eco risuona e si irradia potente.
Gli occhi schiudono lievi, intolleranti al fastidio di uno strepito rauco.
Debolmente le labbra si increspano, in una smorfia stonata di finto disgusto.
Le mani scacciano l’aria, di sibili densa e di presagi foriera.
La mente cerca risposo, nessuna invadenza, l’assenza ed il vuoto.
Clangore, che è in tutte le cose che hanno una forma, in ogni sussulto di rabbia e tormento, nel dire e non dire, nel vano aspettare.
Per l’assenza di dubbi è necessario il silenzio.
The sound of silence
Hello darkness my old friend
Si Ste, il silenzio è d’oro, soprattutto in questi giorni di troppo rumore.
Vero Sally, c’è bisogno di pace. 🙂
ogni cosa è rumore.
non fosse per l’ultima frase che mi riporta a una condizione conflittuale (nonostante la scelta del silenzio) il brano mi era sembrato descrivesse la sofferenza percettiva durante una crisi di emicrania.
ml
Le manifestazioni si somigliano, da medico le hai intuite. E’ tutto ciò che distoglie dalla riflessione e un modo per allontanare il dolore, comunque.
HNY caro ml!
Ci sento tanta musica in questo clangore, c’è un bel ritmo nelle parole che mi viene da scandirlo mentre le leggo. Brava!
Fra il clangore ed il silenzio: la musica. Mi piace questo tuo sentire. Grazie!
Ciao Stefi, molto belle le tue parole… che mi stai diventando anche poetessa? 🙂
Clangore… sento suoni di battaglia!
Macché Vanni, di scrivere poesie non sono capace. 😦
E’ solo un periodo di sintesi estrema. 😉
Mà, più che poesia mi sembra una forma poetica! 🙂 Ecco si! 😉
Mi piace Vanni! E forma poetica sia! 🙂