Lo si dice da sempre: Montecarlo non è la pista dei motori, è la pista dei valori diversi. Azzardo e paura, fortuna e follia, esaltazione e prudenza, qui, più di ogni altro circuito, compongono la griglia finale.
In un tracciato in cui è difficile avere una visuale complessiva, solo tratti parziali infilati in un budello cittadino, sorpassare è impresa per pochi, si mira alla continuità sperando che chi è davanti sbagli e chi sta dietro non stia vivendo una giornata da eroe. Montecarlo è così, congela le posizioni finché qualcuno non osa sfidare l’equilibrio condiviso. Oggi ci ha pensato Verstappen, il ragazzino, a scatenare il caos, a far cadere il primo tassello del domino nella reazione a catena dell’imprevedibilità. Il team Mercedes ci ha messo del suo e il risultato assurdo non è facile da spiegare.
Nico transita da leader immeritato, Seb, guidando da fenomeno, si ritrova secondo senza quasi sapere perché, Lewis, tenendo gli occhi fissi a terra, sale sul terzo gradino, quello della rabbia. Perché nel circuito monegasco non si misurano le prestazioni, si misura la sorte.
Che tiro mancino per Hamilton! Povero…
Proprio povero no, visto il contratto milionario che ha appena firmato. Vittima incolpevole di un errore altrui? O avrebbe dovuto imporsi e non rientrare mostrando la personalità di un vero campione?
Alonso non l’avrebbe fatto.
Maybe.
Chef noia però per fortuna sbagliano ai box
E’ vero VinVivendo, fino a prima dell’incidente di Verstappen era un Gran premio mortalmente noioso, poi la reazione a catena dell’imprevedibilità ci ha fatto svegliare tutti di soprassalto.
Si ma sempre noia meglio una volta dove comandavano i piloti e avevano due….. Così
E’ un’epoca definitivamente tramontata quella che descrivi tu. Ora la tecnologia impera e l’uomo si adegua.
Si e non sanno far altro oltre a schiaccia il pedale
Beh questo no, ci sono ancora dei grandi campioni. Io credo in KIMI!
Si dai forse
😉
Si misura la sorte ma anche la bravura, vettel per esempio, a parte la buona sorte finale, e’ riuscito a stare incollato alla seconda mercedes per tutta la gara, kimi, lasciamelo dire, e’ stato un po’ pollo (troppo largo in occasione del sorpasso pirata di ricciardo), verstappen scatenato, capace e sfortunato ( ho il sospetto di una frenata anticipata di grosejan). e per quanto noioso, montecarlo ha un fascino tutto suo, niente sorpassi ma ogni curva e’ un’emozione.
Ciao Ste,
ml
Infatti Vettel ha guidato da fenomeno, Kimi, invece, era poco reattivo. Verstappen crescerà, ha tutti i numeri per diventare un pilota d’azzardo. Si, Montecarlo è gara anomala, fuori da ogni logica del circus.
Buon viaggio ml!
grazie Stè (ancora pochi giorni)
🙂
Ha ragione stefi. Montecarlo è così.
Lucas caro! Ma dove sei finito??!!!
In mezzo a un labirinto. Sto cercando il filo.
E ogni tanto guardo fuori.
E tu?
Là in fondo, nel loculo…
Cerchiamoci!
Quando penso a Montecarlo mi viene sempre in mente Lorenzo Bandini.
Sono troppo “giovane” per ricordarlo.
Io ero un bambino, lui aveva un garage sotto casa mia, aveva sempre parcheggiata una Lamborghini Espada, pensa che all’epoca a Montecarlo mettevano ancora le balle di paglia per attutire i colpi!
Bandini sotto casa tua, che bei ricordi. Le balle di paglia, a pensarci oggi, fanno sorridere, eppure ti danno la misura di quanta incoscienza scellerata ci sia nell’animo dei piloti.
p.s. era di Reggiolo
http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Bandini
Grazie!
All’epoca erano quasi degli eroi! prego 🙂
..dei veri e propri miti! 🙂