Lo sapevo, Giulia *

Giulia

Lo sapevo, Giulia, che ti saresti nascosta dietro la mia incapacità di accettare, ma non immaginavo che ti potessi nascondere dietro la parola libertà. Puoi raccontare alla tua coscienza che la colpa è mia perché non me ne faccio una ragione, ma lo sai bene dove sta la verità. Ho accettato che non mi desideri più, ho accettato che fra di noi non possa più esserci intimità fisica, quello che non sono riuscito ad accettare è di essere stato lasciato solo proprio da te, proprio in questo momento tragico della mia vita.
Dici che il mio non accettare è ingiusto, eppure io non ti ho mai ignorato, non ho mai smesso di interessarmi a te, né di volerti bene, avrei continuato a starti vicino anche in questi mesi, se solo me ne avessi dato la possibilità. Avresti dovuto essere più onesta con me, avresti dovuto dire che non volevi solo liberarti dall’ossessione del mio corpo, ma anche da tutto il resto, anche dalle cose importanti che ci univano, dalla vicinanza, dall’appoggio, dall’affetto che mi hai fatto mancare quando più ne avevo bisogno.
Mi hai ingannato, mi hai invitato ad aprire una nuova casa per noi due in cui provare ad essere amici, ma è impossibile essere amici in un luogo desolato che frequento solo io. Non so cosa farmene dei tuoi sogni, dei tuoi pensieri silenti, avevo bisogno, in questi mesi, di concretezza, di vicinanza, di sentire che c’eri ancora e invece ho scoperto lentamente e dolorosamente che non c’eri più. Non era il tuo corpo che cercavo quando mio figlio era di nuovo in rianimazione e non ti trovavo, non era il tuo corpo che cercavo nelle notti insonni con la testa nella tazza del cesso a vomitare o nelle giornate disperate senza luce a riscaldarmi; cercavo te, il tuo incoraggiamento, il tuo appoggio, il tuo bene. Non c’erano più: l’affetto, la vicinanza, il calore, tutto sparito, tutto cancellato. Ti sei sbarazzata di me. E la cosa crudele è che me l’hai fatto scoprire pian piano, mi hai lasciato solo ad aspettare per tutto questo tempo qualcosa che sapevi non esistere più. L’unica che ha agito in modo ingiusto sei tu. Nei tuoi criteri di comportamento sottrarsi alla responsabilità affettiva che ci lega vuol dire essere liberi, nei miei significa abbandonare. E se ti senti libera nell’abbandono, non puoi essere una bella persona. Su una cosa hai ragione, non possiamo costringerci l’un l’altro, le tue parole mi fanno chiaramente capire che non posso costringerti a volermi bene. Ci ho provato e non ci sono riuscito. Solo di questo mi rimprovero.

Luca

* fine prima parte

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20 pensieri su “Lo sapevo, Giulia *

  1. occorrerebbe proprio sentire la voce di Giulia, che raccontata da luca lei sembra una gran stronza e lui un cagnolino sempre pronto a scodinzolare se G. compare e guaire se si allontana.
    Ma non è detto che le cose stiano davvero così. Attendo Giulia. 🙂
    ml

  2. A volte la vita è veramente difficile, questa storia mette molta amarezza, però se così è andata, così doveva essere… forse il futuro riserverà cose migliori ad entrambi…
    ”Il sole tornerà a splendere prima o poi” 🙂
    un abbraccio Vanni

  3. L’inganno…
    serpe maligna che si nasconde
    nelle viscere dell’umanità…
    Sovente… in quest’epoca moderna… non ci si riconosce più dalla mattina
    alla sera. Chiudi la porta, che ti separa da colei-lui che hai parlato credendo
    ciecamente nella sua lealtà.
    Poi… poi improvvisamente… si è travolti da un uragano di lacrime
    quando scopri di essere stati tradito, da una persona cui avevi confidato
    ogni cosa.
    Ogni speranza facente parte all’interiorità.
    Crolla… si disfa…si scioglie…
    Come neve al sole.

    • …e poi ci si rialza, si riprende in mano la propria vita e con la forza di un nuovo amore, quello per noi stessi, si affronta il futuro.
      Belle parole, amico poeta, ti ringrazio per averle scritte.

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