La fine del mondo e il paese delle meraviglie

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Me lo sono trascinata per intere stagioni.
L’ho iniziato quando le maniche erano corte ed i fiori da poco sbocciati.
L’ho ripreso in mano, dopo vari abbandoni, insieme alla tisana bollente mentre il ghiaccio ricopriva l’erba del giardino.

Doveva arrivare anche il momento di incontrare un Murakami affannoso, pieno di dubbi, che ho sentito forzato e, a tratti, esagerato. Forse per via di tutte quelle sanguisughe che attraversano le pagine in cerca di qualcuno da prosciugare, forse a causa dei troppi teschi di unicorno che contengono ricordi dimenticati, forse perché l’idea delle ombre separate dai corpi non è poi così originale.

Studiata, ingegnosa, volutamente complicata la commistione di paradossi e illogicità che fanno de La fine del mondo e il paese delle meraviglie un romanzo che sconfina: oltre i soliti recinti dei mondi paralleli, oltre gli ingredienti base dell’Haruki pensiero, decisamente troppo aldilà di ciò che è comprensibile. Almeno per me.

Fra l’incanto della narrazione prodigiosa e un libro assurdo, il confine può essere labile, oppure netto, dipende da come lo si osserva e io devo aver sbagliato prospettiva, o, più verosimilmente, devo aver sbagliato romanzo.

Se in Murakami non ritrovo il Murakami che conosco, devo darmi un obiettivo: riconciliarmi con Haruki, il prima possibile.

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34 pensieri su “La fine del mondo e il paese delle meraviglie

  1. apprezzo il parere negativo che esprimi su un romanzo di un autore che per il resto ami (diversamente da me, lo sai). Trovo sia segno di maturità intellettuale, l’opposto dell’infatuazione acritica, (fanatica?) per un autore, per un dio o per un ideale.
    ciao,
    ml

    • E’ che fatico a non essere onesta con me stessa, ho cercato di farmelo piacere, ma proprio non ce l’ho fatta. La maturità intellettuale…ti ringrazio ml, è davvero un bell’apprezzamento, ma sai quanto mi piacerebbe, ogni tanto, essere un po’ meno matura e un po’ più leggera? Tantissimo!
      Grazie.
      Ste.
      Ps: sul fanatismo, aggiungo solo il mio silenzio rispettoso e unisco la mia piccola forza a quella di milioni di altre persone perbene che hanno pacificamente invaso le piazze di tutto il mondo, in queste ore.

  2. L’ho letto e ti devo ringraziare perchè non avevo mai letto questo famoso scrittore. Questo romanzo duplice ti avvinghia, prima sembrano due storie parallele, poi ti ci perdi e capisci di essere in due spazi paralleli poi addirittura uno dentro l’altro. Lo scrittore ti sa tenere sveglio, in tensione, a volte in angoscia, a volte divertito ma sempre perso appresso alla sua fantasia. Bellissimo 🙂

  3. Pingback: L’assassino del Commendatore | righeorizzontali

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