Uno strano effetto ottico mi illude che ai margini del circuito di Singapore compaiano decine di lune colorate. Guardo l’immagine aerea del tracciato e mi sembra di vedere un cane stilizzato dalla cui bocca esce un fumetto. Non so se sia colpa della Lacryma Christi che ho bevuto a pranzo, della mia fervida immaginazione o dei giochi di luce che rischiarano l’oscurità malese.
Sta di fatto che ogni fine settembre il Gran premio di Singapore ritorna, con la sua magia, a illuminare la notte asiatica. E’ una gara di contrasti: su in circuito in cui la potenza totale del sistema di illuminazione di pista è di 3,21 MW (con esorbitanti costi connessi), non si riesce a dotare i commissari di pista di semplici spazzoloni per pulire l’asfalto; devono usare le mani per togliere un detrito alla volta. Paradossi orientali, sfarzo e sfavillio, rischi altissimi per i piloti, safety car costantemente presente, misure di sicurezza che lasciano a desiderare.
Con Rosberg incolpevolmente fuori uso, Hamilton ha avuto vita facile. Vettel e Ricciardo, al suo fianco sul podio, hanno ristabilito un precario equilibrio e Fernando, coriaceo e battagliero come un toro, non ce l’ha fatta a conquistare il terzo gradino.
Riguardo l’immagine aerea del tracciato, vedo di nuovo il cane. Nel fumetto che esce dalla sua bocca, le parole di Nico dopo il ritiro: “Dispiaciuto, così, basta”.
https://righeorizzontali.wordpress.com/2013/09/21/by-night/
Il cane si, ma le lune? Quanta lacrima hai bevuto???
Giusto un bicchiere….
Per un istante ho sperato in una vittoria rossa (era notte li’, era permesso sognare)
ml
Ho vissuto anch’io quell’istante, caro ml. Poi mi sono svegliata dal sogno e ho affrontato la realtà 😉
Sei capace di descrivere in modo poetico anche lo sport tecno-meccanico per eccellenza. Scrittura sensibile e affascinante… Complimenti! 🙂
Ma grazie Marco! I tuoi complimenti sono molto graditi, la mia Formula 1 è fatta di sensazioni ed emotività e sono contenta che qualcuno apprezzi. 🙂